Celeste Onoranze funebri

Celeste Onoranze Funebri opera da anni nel territorio di Castel Ritaldi e Spoleto e, più recentemente, ha esteso i propri servizi alle zone adiacenti di Montefalco, Trevi, Campello e Valnerina.
Guidata dall’esperienza decennale di Marco Scarponi, l’agenzia funebre è attiva 7 giorni su 7 e contattabile in qualsiasi orario, del giorno e della notte.

Amare la vita, onorare la morte.

Chi insegnerà agli uomini a morire, insegnerà loro a vivere.
(Michel de Montaigne)

La maggior parte delle persone associa il servizio svolto dalle agenzie funebri a uno stereotipo negativo e, frequentemente, questo pregiudizio si estende anche al personale che vi lavora.
Di certo, è una professione molto impegnativa. Sei di fronte al dolore, ma non puoi abbatterti, né delegare. E ti trovi inevitabilmente a parteciparlo, quel dolore. Amore, rispetto, compassione sono sentimenti che senti nascere, sensazioni spontanee che ti accompagnano a lungo, fanno parte di te.
E’ difficile, ma senza di esse questo lavoro non lo potresti fare. Anche per questo, l’equazione che lega il nostro lavoro a un’accezione negativa deve essere spezzata.
Del resto, non c’è familiare che non sia in grado di apprezzare la dedizione, le attenzioni e la professionalità che si esprimono nel servizio. Ma, questo, avviene sempre e solamente dopo.
Perché, dunque, la maggior parte di noi esorcizza l’evento morte? Del resto vita e morte sono concetti solo apparentemente contrapposti, mentre rappresentano due momenti di un unico percorso. Nella vita c’è la morte, dovremmo parlarne in maniera naturale.
Il nostro progetto ha esattamente questo obiettivo: parleremo di morte e di vita assieme, perché questo è. Approfondiremo, in vita, tutti i temi legati al momento, pur terribile, del distacco.
Questo non ci risparmierà il dolore. Ci rasserenerà però sapere che tutto è pronto, che avremo fatto, in vita, le scelte migliori e con la giusta consapevolezza, che le nostre disposizioni e i nostri desideri saranno interpretati per noi, e che i nostri cari saranno sostenuti nel momento della tristezza e della sofferenza.
Ecco perché il nostro rapporto inizia con la vita, con il territorio nel quale operiamo e al quale vogliamo dare, non togliere, ed essere artefici dell’incontro, prima ancora che del commiato.